Pietro Biggio

Racconti –  per non dimenticare

Pietro Biggio, noto Lupetzo, nato a Calasetta nel 1922 era un ragazzo quando, chiamato sotto le armi in marina, infuriava la seconda guerra mondiale.

Amava la musica, suonava vari strumenti nella banda di Calasetta e si esibiva con il suo violino nelle serate danzanti nel magazzino, che in seguito fu adibito a cinema, all’inizio di via Roma a Calasetta.


Ha  salvato dieci commilitoni dopo che la nave su cui era arruolato fu bombardata ed affondò. A terra fu catturato dai tedeschi e trascorse una parte della prigionia ai lavori forzati in miniera in Germania.

Al rientro in Italia, dopo una lunga latitanza sui monti di Tarquinia, venne il giorno dell’armistizio e poté finalmente tornare a Calasetta, dove trovò tutto cambiato ma ritrovò la sua famiglia sana e salva.


Ha ricevuto un riconoscimento al valore dal Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, per il salvataggio di dieci persone dopo il bombardamento e l’affondamento della nave su cui era arruolato.

Durante l’intervista ripete più volte: “la mia vita è un sogno, un sogno bellissimo!”

Lo ringraziamo per la speranza che riesce a infondere in noi questa sua testimonianza. Per non dimenticare, perché ciò che è accaduto può accadere di nuovo.

Grazie Pietro


La sua storia è raccontata nel libro di Irma Armeni dal titolo “Prigionieri e reduci calasettani. Documenti e vicende della Seconda Guerra Mondiale

Il volume analizza le vicende vissute da alcuni giovani calasettani che, catturati dall’esercito nemico durante la Seconda Guerra Mondiale, furono dichiarati Prigionieri di guerra